venerdì 26 ottobre 2012

Regionali 2012: Interviste ai candidati


Giancarlo Cammarata - Italia dei Valori

1.    Perché ha deciso di candidarsi alle Regionali 2012?
     Perché la nostra Sicilia ha bisogno di una politica giovane, di rinnovamento, di deputati che sappiano ascoltare e capire i bisogni e soprattutto dei giovani. Io mi propongo perché come giovane vivo in prima persona i disagi della politica attuale e voglio essere parte attiva del cambiamento della nostra Giovane Sicilia.

2.    Riassuma il suo Programma Elettorale in tre punti.
    Proporre la creazione di un fondo per il sostegno della giovane imprenditoria per evitare che le idee e le capacità dei giovani siciliani possano fuggire lontano dalla Sicilia.
     Migliorare le relazioni sociali, allargare i diritti civili fondati sulla famiglia e favorire una cittadinanza attiva.
    Trasferire alla Sicilia ed ai siciliani le caratteristiche che da sempre mi contraddistinguono: buon senso, rispetto, trasparenza, sincerità, responsabilità, coraggio e impegno.


3.    Un commento sull’attuale situazione politica Regionale.
     La politica sta attraversando un periodo disastroso che si riflette nel disinteresse della gente e nella sfiducia che oggi l’elettore pone in essa. Il popolo siciliano si sente abbandonato, ed ha perfettamente ragione. Stiamo pagando gli sbagli che la vecchia politica ha commesso consapevolmente e oggi per noi candidati la vera battaglia da vincere è quella di convincere gli elettori ad andare alle urne e a compiere un atto di coraggio per il futuro più roseo della nostra Sicilia.
4.    Perché un giovane dovrebbe votarla?
    Perché essendo anch’io giovane posso comprendere veramente a fondo quelle che sono le problematiche, i bisogni e le richieste giovanili. Sarò un giovane deputato da cui gli altri giovani dovranno pretendere tanto, perché tanto io pretendo dalla politica.

5.    Cosa si sente di dire a chi ha perso completamente la fiducia nella Politica?
     La politica può tornare a diventare un fatto di serietà, competenza ed impegno. Ma questo non può avvenire senza la fiducia da parte dei cittadini. Bisogna votare perché è un nostro dovere e perché noi candidati insieme a voi elettori abbiamo un lavoro da compiere e una missione da portare a termine.

6.    Quale sarà il suo impegno nei confronti dei piccoli centri dell’entroterra Palermitano, fra questi Palazzo Adriano?
    In quanto Palazzese naturalmente avrò un occhio di riguardo per il mio paese. Ma, se eletto, non sarò soltanto un deputato palazzese, bensì un deputato siciliano. In questa fase di rilancio economico e commerciale i paesi dell’entroterra hanno un potenziale maggiore: devono ancora essere scoperti e conosciuti. Io mi batterò per questo.



Luigi Vallone – Unione di Centro 

1.    Perché ha deciso di candidarsi alle Regionali 2012?
    La mia candidatura nasce dalla condivisione di un percorso fatto con molti amici che oggi mi sostengono. Questo territorio è sempre stato violentato politicamente,in troppi, negli anni sono venuti a prender voti senza poi occuparsi di questa parte di provincia che è molto lontana dalla città. Credo fortemente,quindi, che il nostro territorio debba essere rappresentato da chi lo conosce e da chi ci vive. La mia candidatura nasce principalmente per dar voce alla nostra terra.
2.    Riassuma il suo Programma Elettorale in tre punti.
       Legalità,
Presenza sul territorio e in aula, 
Misure per far ripartire il comparto agricolo e zootecnico,
Aiuti alle imprese,costruzione di nuove infrastrutture, inserimento nel mondo del lavoro per i giovani reperendo risorse dai finanziamenti UE.
Ridurre la voragine debitoria della Regione Siciliana. 
3.    Un commento sull’attuale situazione politica Regionale.
    Come spesso capita tutto cio`che non funziona nel resto d'Italia in Sicilia funziona peggio. Veniamo da un governo Lombardo che ha dato forte instabilita`alla Regione. Oggi molti candidati cambiano partito pensando di esser rieletti ma gli elettori attraverso preferenza ne mandera`buona parte a casa. Questa classe parlamentare ha reso la politica la peggiore delle cose. Grillo prendera`molti voti e sara`grazie a questi tizi. Io credo che la politica debba riacquistare la sua normale dimensione e avere come fine ultimo il bene comune.
4.    Perché un giovane dovrebbe votarla?
     I giovani sono stati spesso illusi con promesse di posti lavoro o prebende varie. Il risultato e`che molti il lavoro non lo hanno avuto e altri hanno avuto un lavoro in maniera immeritata sulla pelle dei loro coetanei. Io ho due figli e so che i giovanni vanno messi alla pari. I figli dei ricchi possono cavarsela in mille modi,ma se ai figli di chi sta peggio si toglie la chance del merito e del talento si condannano all'inferno. Il merito sara`la nostra rivoluzione. Non ci sono molte possibilità :ma dovranno essere uguali per tutti!
5.    Cosa si sente di dire a chi ha perso completamente la fiducia nella Politica?
    "La politica e`una splendida avventura che richiede impegno,coraggio e rigore morale”, questa citazione di JFK e`stata ed e`per me un faro nella mia attività politica. Penso debba esserlo per tutti. La Politica e`una cosa bellissima,ma purtroppo e`stata rovinata da questi politici.Ai cittadini dico:fidatevi di chi ha amministrato bene il territorio e scegliete gente nuova. 
6.    Quale sarà il suo impegno nei confronti dei piccoli centri dell’entroterra Palermitano, fra questi Palazzo Adriano?
   Ho risposto in parte nella seconda risposta. Voglio pero`aggiungere che e`indispensabile tutelare le tante piccole-medie imprese agricole e artigiane che sono presenti sul territorio. Per onestà non vi prometterò che il vostro ospedale tornerà ad essere quello che era prima della gestione dell'Ass. Russo, ma di certo la sanità `regionale non deve abdicare, lasciando a loro stessi migliaia di cittadini dell'entroterra. 



Fabrizio Ferrandelli – Partito Democratico

    1. Perché ha deciso di candidarsi alle Regionali 2012?
     Proseguire è un atto di profondo rispetto nei confronti dei cittadini e delle organizzazioni che hanno creduto e credono ancora nel nostro percorso di rinnovamento. L'energia sprigionata durante la scorsa campagna elettorale non poteva essere dispersa. L'obiettivo è infatti quello di mantenere vive tutte le esperienze, far tesoro di tutti i contributi al cambiamento che ci sono arrivati da ogni parte, tenere viva la passione dei cittadini e delle organizzazioni che hanno creduto e credono ancora nel nostro progetto di rinnovamento.
   Crollato il sistema di potere su cui si è basato il governo Lombardo, sistema che sin dalle prime ore noi abbiamo osteggiato con tutte le nostre forze, oggi, con la chiusura di una delle pagine più brutte della storia della nostra Regione, gli eletti del movimento ORA e parte degli eletti del PD, le associazioni con cui collaboriamo da sempre e tantissimi cittadini che hanno sostenuto la mia candidatura a Sindaco hanno scritto un appello proponendomi come candidato al Parlamento Regionale nella lista del PD.
    Inutile dire che la posta in gioco è grande: rappresentare all’ARS la realtà della provincia di Palermo. Abbiamo un progetto per il nostro territorio e la Sicilia che non può e non deve rimanere chiuso in un cassetto.
    2. Riassuma il suo Programma Elettorale in tre punti.
     Il primo punto riguarda il taglio delle indennità della casta. Nessun discorso serio che affronti il problema del rinnovamento della politica può prescindere dal suo aspetto più evidente: la riduzione dei costi della politica. Compito fondamentale oggi di ogni politico è ridare dignità e trasparenza alla sua pratica a partire proprio dall’abbattimento delle indennità delle cariche istituzionali. Porre fine al furto di denaro pubblico con benefici e privilegi consentirebbe il recupero e il riutilizzo di fondi che in questo momento vengono cercati attraverso tasse e balzelli che penalizzano gli strati sociali più deboli. Favorire il diritto di accesso e di informazione dei cittadini relativamente ai lavori dell’Assemblea Regionale è il presupposto fondamentale alle garanzie di trasparenza e buona amministrazione. Ridare fiducia e dignità alla pratica di ogni politico implica necessariamente una comunicazione chiara ed esplicita della propria attività. A tal fine mi impegno affinché l’Assemblea e la Giunta regionale si dotino di disposizioni sulla trasparenza e sull’informazione attraverso la creazione dell’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati.
     Il secondo punto riguarda la tutela dell'ambiente e la valorizzazione del territorio. Prima che sia troppo tardi occorre fermare il saccheggio delle ricchezze naturali. Tutelare il territorio in quanto fonte di economia, di memoria storico-antropologica e di benessere collettivo. Solo attraverso una politica di sistemazione e tutela del nostro territorio che rispetti l’identità e le specificità delle collettività territoriali, sarà possibile invertire la tendenza nichilista a vedere nel territorio solo il luogo di intenso sfruttamento e di abbandono. In questa prospettiva la raccolta differenziata è un primo e fondamentale passo avanti da realizzare.
   Tutta la nostra economia e le nostre fonti energetiche sono schiave del petrolio. Occorre liberarsi da questa schiavitù favorendo le fonti energetiche rinnovabili che sono alla base del risparmio e dell’efficienza energetica negli edifici e nelle strutture pubbliche, occorre anche promuovere l’introduzione dell’housing sociale a bolletta “zero”, con lo sviluppo d’imprese e cooperative locali.
    L’agricoltura può e deve tornare ad avere una centralità forte nel nostro sistema economico e sociale, in virtù della sua funzione di crogiolo entro il quale storicamente si sono costruiti i rapporti economici, sociali e culturali dell’isola. Occorre riconsegnare all’agricoltura la sua naturale capacità di disegnare il paesaggio rurale e di tutelare l’intero eco-sistema.
   Infine, bisogna rilanciare il welfare regionale: scuola, sanità, servizi per i più deboli. Basta con le politiche di mortificazione della scuola, della sanità e dei servizi sociali.Occorre tutelare la sanità pubblica in quanto luogo di salute a cui tutti devono avere accesso; tutelare la scuola in quanto luogo di formazione dell’uomo e non del consumatore; tutelare il sistema previdenziale quale diritto inalienabile di ogni lavoratore preso di mira da interessi speculativi.

    3. Un commento sull'attuale situazione politica Regionale.
    Oggi, quasi come al risveglio da un lungo sonno, la politica scopre la crisi della rappresentanza, semplicemente perché constata come la quasi metà dell’elettorato attivo nel paese diserti le urne. Forse prima di dare risposte la politica dovrebbe cominciare ad ascoltare le domande che il territorio e la società civile pongono. In questo senso i partiti pagano una troppo lunga e dannosa autoreferenzialità, che li ha privati di uno sguardo attento sui bisogni reali della società e del territorio, promuovendo un’immagine (spesso reale) della politica come totalmente rivolta alla cura dell’interesse personale. Adesso non esistono formule magiche che risolvano una situazione complessa in pochissimo tempo, sicuramente creare nuovi spazi di partecipazione attiva dal basso e assumere come prioritaria una prospettiva che veda nei giovani la fonte di ogni investimento sul futuro dell’isola - un investimento che sia libero da condizionamenti mafiosi e da politiche clientelari - penso possa essere un buon inizio.

     4. Perché un giovane dovrebbe votarla?
   “Il destino della Sicilia è il destino dei giovani” è scritto nel mio programma. Oggi in molti vedono nel proprio futuro solo disoccupazione e precariato. È necessario superare questo triste scenario prospettando però soluzioni concrete. Ad esempio:
   - Sostenere la creazione di nuove imprese in ogni ambito, compreso quello dell’economia dei beni creativi immateriali che fanno capo alla conoscenza collettiva, onde evitare la “fuga dei cervelli” (bene comune frutto di generazioni).
   - Sostegno alle realtà imprenditoriali che investono in innovazione, energie rinnovabili e qualità ambientale, favorendo forme dignitose e stabili di occupazione.
   - Creare fondi di garanzia e forme di microcredito per i giovani che non possono contare su stabili garanzie patrimoniali.
  - Creare nuove e importanti occasioni lavorative attraverso l’elaborazione di progetti territoriali (locali e regionali) che puntino sulle enormi ricchezze naturali, storiche e culturali della Sicilia.
    Per questo occorre una visione che veda nei giovani la fonte di ogni investimento sul futuro dell’isola. Un investimento che sia libero da condizionamenti mafiosi e da politiche clientelari. Il diritto dei giovani a crearsi una vita degna di essere vissuta è un orizzonte a cui bisogna mirare con ogni mezzo.

    5. Cosa si sente di dire a chi ha perso completamente la fiducia nella Politica?
     Sono tante le persone stanche e sfiduciate, ma è nostro compito far loro capire quanto il non andare a votare sia sbagliato: se la gente perbene rinuncia a questo diritto lascia campo libero a chi in malafede vota sempre gli stessi personaggi che in questi anni hanno distrutto la nostra terra. Noi che non abbiamo responsabilità di questo disastro siamo chiamati ad essere l'alternativa di governo. Questa è, forse, l'ultima occasione per riappropriarsi della politica come servizio pubblico e non come clientelismo. E' una occasione che non può essere mancata. Occorre tagliare con il recente passato, bisogna riappropriarsi delle risorse di questa terra e darle ai giovani perché il destino della Sicilia è il destino dei giovani. Occorre coraggio. Votare, oggi, è un gesto di coraggio.

   6. Quale sarà il suo impegno nei confronti dei piccoli centri dell’entroterra Palermitano, fra questi Palazzo Adriano?
   Lo sviluppo di una terra passa anche attraverso le infrastrutture e i collegamenti. La Sicilia in generale, necessita di un riammodernamento e di un potenziamento dell'intera rete stradale. Ho potuto costatare di persona che nelle entroterra palermitano la situazione è a dir poco drammatica. Il mio impegno sarà quello di studiare insieme con la cittadinanza e con gli esperti del settore le soluzioni più appropriate e progettare un sistema di collegamento veloce ed efficiente, sempre nel rispetto dell'ambiente. Ho sempre sostenuto che lo sviluppo della Sicilia deve passare prima dal completamento e dal potenziamento delle infrastrutture esistenti. Invece di definanziare il progetto del Ponte sullo stretto, si potrebbero ridestinare i fondi per altri scopi, come ad esempio il potenziamento dei sistemi di trasporto già esistenti, oltre che attingere anche dai fondi della Comunità Europea.
   Sono cosciente che ogni territorio ha problematiche e potenzialità differenti ed è per questo che bisogna avviare un dialogo con i rappresentanti di ogni realtà locale per studiare insieme quali soluzioni o quali progetti portare avanti per lo sviluppo economico, sociale e culturale di ogni area.
   La nostra garanzia è che siamo nel territorio da anni a prescindere dalle elezioni, e che ci saremo anche il giorno dopo.


    Eusebio Dalì – Grande Sud

    1. Perché ha deciso di candidarsi alle Regionali 2012?
   La mia candidatura è frutto di una scelta di condivisione del progetto culturale e politico di Gianfranco Miccichè.
   La Sicilia ha subìto per troppi anni l'ingerenza degli interessi dei partiti nazionali.
    Oggi è arrivato il momento di dimostrare che la Sicilia è capace di esprimere una classe politica all'altezza di rappresentare l'interesse dei siciliani.



    2. Riassuma il suo Programma Elettorale in tre punti.
   Per troppi anni i siciliani hanno lasciato che i partiti nazionali, a Roma, decidessero le nostre sorti, hanno permesso che altri decidessero di depredarci di fondi che ci spettavano e che li destinassero ad altre regioni per le ripicche del deputato leghista di turno, per troppi anni hanno permesso che si sfruttassero le risorse naturali della nostra terra senza che ciò sortisse benefici in termini di ricchezza e sviluppo.
    E' giunto il momento di voltare pagina, tagliar fuori dal governo della Sicilia i partiti e gli esponenti politici che di siciliano hanno solo il cognome, ai quali la Sicilia interessa solo come bacino di voti da sacrificare sull'altare degli interessi romani dei partiti nazionali.
   3. Un commento sull'attuale situazione politica Regionale.
   I cattivi politicanti hanno ridotto la politica a livelli di indecenza tali che l'ondata di antipolitica ha tutte le ragioni di esistere.
    Non cadere nella vuota demagogia del capocomico di turno è un dovere per chi il 28 ottobre andrà a votare per eleggere il nuovo governo della Regione.
   Serve un Presidente che sappia governare, che conosca la macchina amministrativa regionale e serve un Parlamento composto da persone pulite, preparate e oneste, capaci di rappresentare le esigenze dei siciliani.
    4. Perché un giovane dovrebbe votarla?
    Mi ritengo un 'quasi' giovane. Ho 38 anni, sono un neo-papà e mi spendo da molti anni in politica, fin da quando frequentavo l'università. Ho ricoperto incarichi che mi hanno permesso di accumulare competenze che voglio mettere al servizio della comunità. Sono una persona onesta, corretta e il mio passato lo testimonia. Mi ritengo all'altezza di poter rappresentare tutti i siciliani che si riconoscono nei valori della buona politica.
   5. Cosa si sente di dire a chi ha perso completamente la fiducia nella Politica?
   Non perdete la fiducia nella politica perché la democrazia vive dell'impegno di tutti. Una società è tanto più sana quanto maggiore è la partecipazione alla vita politica. Sottrarsi al confronto democratico è solo un disimpegno morale e civile nei confronti della comunità. Non rinunciate, mai, a ciò che vi spetta.
   6. Quale sarà il suo impegno nei confronti dei piccoli centri dell’entroterra Palermitano, fra questi Palazzo Adriano?
    Palazzo Adriano è uno splendido centro che ho avuto il piacere di visitare più volte.
    Ritengo che una maggiore infrastrutturazione, permetterebbe al paese di Nuovo Cinema Paradiso, di sfruttare appieno le potenzialità di un territorio dalle bellezze naturalistiche e architettoniche invidiabili.


    Giorgio Ciaccio – Movimento Cinque Stelle

  1.  1. Perché ha deciso di candidarsi alle Regionali 2012?
       Perché non si poteva più stare a guardare il degrado sociale attuato da questa classe politica, dove il cittadino non ha più voce in capitolo . Mi sono unito ad altri cittadini ed abbiamo deciso di lavorare per il bene della nostra Regione, per il bene dei nostri concittadini, per provare a ritrovare una speranza di futuro e per dare un valore alla nostra esistenza
2. Riassuma il suo Programma Elettorale in tre punti.
    Il programma elettorale del Movimento 5 Stelle non è mio ma una raccolta di proposte fatta da cittadini che sono state votate on line e pubblicate .  Il programma non è statico ma dinamico perché può essere integrato in qualsiasi momento.E’ rappresentato da 5 stelle o macro aree: ambiente, cittadini, cultura,legalità e sviluppo.
      3. Un commento sull'attuale situazione politica Regionale.
  1. Non si può commentare un’amministrazione che di politico non ha più nulla. Siamo al caos generale dove prevalgono soltanto interessi di classe e personali. La politica è un’altra cosa. 
  2.  4. Perché un giovane dovrebbe votarla? 
    Perché siamo l’unica alternativa all’abbandono di questa Regione, perché siamo cittadini e non politici, perché ci siamo attivati prima ancora di candidarci, perché daremo l’esempio di oculatezza partendo soprattutto da noi e dai compensi che riceveremo, perché saremo in grado di portare a conoscenza dei cittadini tutto ciò che verrà deciso dalla classe politica, perché porteremo avanti la lotta per  il bene comune che  è stato volutamente dimenticato a vantaggio di privilegi personali
  3. 5. Cosa si sente di dire a chi ha perso completamente la fiducia nella Politica?
  4. Di conoscerci, di ascoltarci e di attivarsi. La politica non è delegare il proprio futuro ad altri per poi lamentarsi del loro comportamento. La politica è partecipare e controllare l’operato degli eletti come chiede il Movimento 5 Stelle
  5. 6. Quale sarà il suo impegno nei confronti dei piccoli centri dell’entroterra Palermitano, fra questi Palazzo Adriano?
  6. Ogni Comune ha problemi e potenzialità territoriali, conosciute soprattutto ai cittadini del luogo. Sono questi ultimi che possono segnalare le difficoltà attraverso un programma in rete (liquidfeedback) e presentare proposte e progetti. Verranno esaminate e votate e inserite nel programma del Movimento.
  7. Sono i cittadini che dovranno impegnarsi per lo sviluppo di Palazzo Adriano, sono loro che con il loro impegno potranno recuperare quella ricchezza territoriale di cui dispongono, sono soltanto loro che potranno dare un futuro ai loro figli.

mercoledì 24 ottobre 2012

Elezioni Regionali 2012: chi andremo ad eleggere?


Il 28 Ottobre 2012 saremo chiamati ad eleggere il Presidente della Regione Sicilia e i deputati dell’ARS. Ma cos’è l’ARS?
L'Assemblea Regionale Siciliana, che dal 1947 rappresenta l’organo legislativo della nostra regione, è l’unica dello Stato Italiano che vanta il titolo di Parlamento, considerato uno dei più antichi al mondo con, ovviamente, i suoi deputati che si riuniscono nella Sala d'Ercole all'interno del Palazzo dei Normanni a Palermo.
Convocata la prima volta nel 1097, l'assemblea si compone di novanta deputati eletti dagli elettori siciliani a suffragio universale diretto ogni cinque anni. Dal 25 maggio 1947 ad oggi si sono susseguite XV legislature, inizialmente della durata quadriennale, mentre dal 1971 quinquennale. La XIV legislatura per la prima volta si è conclusa anticipatamente nel 2008, a causa delle dimissioni del presidente della regione, Salvatore Cuffaro. Stessa sorte per la XV legislatura, che a causa delle dimissioni del presidente Raffaele Lombardo porterà i siciliani a votare questo 28 Ottobre.
Saremo chiamati a scegliere i nostri deputati, perché è il popolo che affida il mandato parlamentare. Ma cosa fanno? (o dovrebbero fare??)
I deputati hanno il compito di fare leggi, controllare l’attività del Governo e svolgere le loro funzioni partecipando all'attività parlamentare dell'Assemblea. Essi rappresentano l'intera Regione e non solo gli elettori della provincia in cui si sono candidati. Questo significa che devono svolgere i loro compiti, proporre ed approvare leggi, vigilare sugli atti del Governo, in modo da assicurare il benessere di tutti e non di una sola parte. Il deputato regionale svolge l'attività parlamentare prevalentemente nella sede dell'Assemblea Regionale, perciò è tenuto ad osservare le regole dell'Assemblea.
All’interno dell’assemblea viene eletto dai deputati a scrutinio segreto il presidente dell’ARS organo di rilevanza costituzionale, che per lo Statuto Speciale ha il potere di convocare l'Assemblea sia in via ordinaria che in via straordinaria (su richiesta del Governo regionale o di almeno venti deputati).
Il suo ruolo tradizionale di arbitro imparziale della dialettica parlamentare va evolvendosi in quello di garante attivo della funzionalità del Parlamento siciliano nel nuovo assetto istituzionale.
L'art. 7 del Regolamento interno dell'ARS detta la disciplina generale delle attribuzioni presidenziali. Il complesso di tali poteri è classificabile in cinque grandi categorie:



  • rappresentanza: Vi rientra tanto la rappresentanza di tipo istituzionale, nel senso che il Presidente dell'Assemblea è portatore non solo della volontà del collegio che lo ha eletto, ma anche delle istanze che ne derivano nell'ambito dell'organizzazione regionale, quanto la rappresentanza legale, ivi compresa la legittimazione a stare in giudizio.
  • attivazione e di impulso: Vi rientrano gli atti propulsivi della dinamica parlamentare, come, ad esempio, le convocazioni (dell'Aula, delle Commissioni per l'insediamento, dei Gruppi per la prima riunione ecc..) ovvero l'assegnazione dei disegni di legge e degli altri atti alle Commissioni competenti.
  • Nomina: Spetta al Presidente scegliere i componenti delle Commissioni, (Commissione per il Regolamento, Commissione per la verifica dei poteri) ovvero degli organi la cui nomina sia di sua pertinenza o gli venga deferita (Commissione per la vigilanza sulla biblioteca, Commissioni speciali, Comitato per la qualità della legislazione, ecc).
    Nell'esercizio di tale potere il Presidente gode di ampia discrezionalità, ma deve comunque aver cura di rispettare il criterio della rappresentanza proporzionale dei gruppi parlamentari.

  • direzione e di organizzazione dei lavori: E' questo il nucleo centrale delle attribuzioni presidenziali, perché attiene alle regole e modalità di funzionamento dell'intero sistema parlamentare.
    In questo ambito va collocato il compito di interpretazione e applicazione del regolamento e delle consuetudini parlamentari. E' questo un potere ampiamente discrezionale, pressoché assoluto, di competenza esclusiva del Presidente.



  • controllo e di esternazione: E' compito del Presidente vigilare sulla regolarità formale (ossia sul rispetto di termini e procedure) dei procedimenti parlamentari (in qualsiasi sede essi si svolgano) e di comunicarne all'esterno, ove ciò sia richiesto, gli atti conclusivi.
    Adesso, mutata la forma di governo con l'elezione diretta del Presidente della Regione e con l'introduzione di un meccanismo elettorale diretto ad assicurare la stabilità dell'esecutivo, si pone l'esigenza che l'ufficio presidenziale, ferma restando la sua posizione di imparzialità, si collochi come soggetto attivo nel nuovo assetto istituzionale.



L’essere a conoscenza dei loro doveri verso i cittadini, verso una regione, è un nostro dovere! Sperare solo che le cose cambino risulterebbe abbastanza riduttivo per un popolo che, se più informato, sarebbe molto più capace di esercitare il proprio potere. Che la sovranità appartenga al popolo non è solo un’altisonante locuzione, lo è davvero! Al momento c’è sfuggita, ma basta riprenderla con gli opportuni accorgimenti!! Conoscere è uno di questi!



Elezioni Regionali 2012 - Guida al Voto

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